La via di Santa Barbara


La via di Santa Barbara

Dopo un lungo lavoro fatto di sopralluoghi, studio, redazione e impaginazione, in questi giorni è finalmente arrivato nelle librerie il volume dedicato al Cammino Minerario di Santa Barbara, realizzato insieme all’amico e collega Natalino Russo ed edito da Touring. Un libro che, a nostro parere, rende giustizia a una delle regioni (e a uno dei cammini), più spettacolari del Belpaese. Questo libro non sarebbe stato possibile senza la collaborazione, l’aiuto e l’amicizia dei promotori del cammino e, soprattutto, senza l’ispirazione di Giampiero Pinna, che è stato l’ideatore e il promotore instancabile di questo viaggio in una terra millenaria.

Queste le poche righe della prefazione:

“Nel grande e composito mondo dei cammini moderni esistono itinerari legati al percorso di un’antica via, a un tema storico oppure alla figura di un santo. Si tratta di suggestioni che rendono unica la strada che si percorre e legano in un filo solido e costante le esperienze che si vivranno un giorno dopo l’altro. Il lungo cammino che attraversa il Sulcis, l’Iglesiente e il Guspinese, nel sud ovest della Sardegna, è legato (e deve il suo nome) a Santa Barbara, la giovane patrona dei minatori di tutto il mondo. Il legame con questa figura è decisamente forte e profondo, già che il tema di questo viaggio a piedi di circa 500 chilometri è quello dell’incontro con il variegato e affascinante mondo delle miniere sarde. Fin dal primo giorno di viaggio, i resti delle grandi imprese minerarie del passato compongono il paesaggio in cui ci si muove e, durante tutto il mese necessario a compiere l’anello disegnato dal Cammino Minerario di Santa Barbara tra spiagge, colline, montagne e dune costiere, l’incontro con pozzi, miniere e gallerie segnerà le tappe del viaggio.

Cammino della natura, del paesaggio e della storia mineraria, questo percorso rappresenta una possibilità – unica in Europa – di conoscere una regione attraverso la sua geologia, paesi e villaggi grazie al loro legame con un lavoro duro e pericoloso, che ha lasciato tracce indelebili nell’ambiente e, soprattutto, nell’animo e nel cuore dei suoi abitanti.

Beni benius nella millenaria terra delle miniere e buon cammino!”