In cammino con Francesco


In cammino con Francesco

A furia di camminare e fotografare su e giù per Umbria, Toscana e Lazio, qualcosa doveva pur succedere. E finalmente sta arrivando in libreria La Via di Francesco, un volume di racconti e immagini dedicato al cammino. Pubblicato da Touring, il libro è per me un po’ il seguito ideale di quello dedicato ai Cammini di Santiago: in fondo il tema è lo stesso, il modo di vivere sulla via anche, le sensazioni sono simili. Alcune foto sono anche online sul sito de La Repubblica. Prima di lasciarvi ad alcune righe delle pagine introduttive (tanto per invogliarvi a leggere anche il resto, ovviamente), alcuni ringraziamenti a chi ha fortemente collaborato perché quest’opera arrivasse in libreria. Gigi e Cristina di Sviluppumbria, che nel progetto hanno sempre creduto e che mi hanno aiutato in tutti i modi, poi Sandro e Gabriele per il lavoro svolto insieme, infine le ragazze di Touring Editore. Sempre efficienti, allegre, gentili. Buona lettura e, anche in questo caso, buon cammino!

 

 

 

Foreste secolari, colline coperte di olivi, rupi aspre e selvagge, città raccolte sui colli. L’Umbria di oggi non è molto diversa dalla terra dove, esattamente otto secoli fa, si mossero i passi di Francesco. Giovane ricco, colto e spensierato divenuto, grazie alla sua fede, un predicatore impetuoso, un potente anticonformista e un eremita ascetico. All’epoca del santo di Assisi andare a piedi era la norma, e Francesco e i suoi frati si mossero incessantemente tra mulattiere e antiche vie in tutta l’Italia centrale. Oggi, dopo i decenni dell’auto a tutti i costi, i percorsi del passato stanno riguadagnando terreno e dignità, e ogni anno sono migliaia i moderni pellegrini (italiani e stranieri) che decidono di mettersi in cammino. Per qualche giorno, una settimana, un mese, seguendo i sentieri che alla figura di Francesco sono legati. Per scoprire, con fatica e perseveranza, l’anima verde e solenne della natura e della storia. Da una quindicina d’anni molti attori diversi – pubblici e privati, volontari e tecnici – si sono impegnati nella ideazione, segnalazione e promozione dei cammini francescani. Che seguono, tra le affascinanti pieghe del territorio umbro, le tracce tenui o più evidenti del passaggio di Francesco: eremi, alberi monumentali, monasteri, chiesette e castelli diruti dove la predicazione, l’esempio o l’isolamento del patrono d’Italia sembrano essere ancora oggi ben presenti e forti nell’aria, nell’acqua che scorre, nel canto degli uccelli. Non importa chi abbia avuto più merito nella nascita di questa rete di cammini: conta il fatto che le Vie di Francesco siano oggi una realtà, ben visibile e frequentata sul territorio dell’Umbria e delle porzioni più vicine di Lazio e Toscana.

Da La Verna a Roma, passando per Sansepolcro e Città di Castello, Gubbio e Assisi, Trevi, Spoleto e Rieti, la Via si sviluppa per poco meno di 500 km toccando decine di borghi ed eremi, frazioni e città. E offrendo a chiunque lo voglia la possibilità di trascorrere un periodo sulla strada. Ammirando la natura di cui Francesco fu il grande cantore (tanto da essere stato nominato santo dell’ecologia), ripercorrendo le tappe salienti delle leggende francescane e della vita di Chiara, scoprendo soprattutto che un nuovo tipo di turismo è possibile. Senza fretta e stress, ma solo con fatica e perseveranza. Qualità assolutamente necessarie per chi si sposta, seguendo i saliscendi dei colli e delle montagne del cuore dell’Umbria, alla modesta ma decisamente ammirevole velocità di 4 km orari. La terrazza di Montecasale sul far della sera, le rondini nel cielo di Gubbio alle prime luci dell’alba, il bianco candido della basilica davanti al prato verde di Assisi, il soffio freddo che sale dalla foresta che circonda l’eremo di Fonte Colombo. Questi, lungo le tappe del cammino, saranno solo alcuni dei momenti e delle sensazioni da non dimenticare. Insieme all’accoglienza gentile e calorosa, alla cucina saporita e ai tanti, impagabili silenzi che la Via di Francesco riserva solo a coloro che decidono di sceglierla, con tenacia, come compagna di viaggio.

 

Frate lupo, poiché ti piace di fare e tenere questa pace, io ti prometto ch’io ti farò dare le spese continuamente, mentre tu viverai, dagli uomini di questa terra, sicché tu non patirai più fame; imperò che io so bene che per la fame tu hai fatto ogni male”.

Fioretto del lupo di Gubbio