C’è poco da fare. Le grotte sono state uno dei grandi amori della mia vita. Almeno una ventina d’anni di freddo, umido, esplorazioni, scoperte e risate sottoterra hanno lasciato un bel segno indelebile. Parlare di grotte, abissi, pozzi e enormi sistemi carsici non è facile: quasi nessuno capisce mai di cosa state parlando, se si esclude una piccola nicchia di speleologi agguerriti e un po’ maniaci. Fotografare in grotta non è per niente semplice, tra fango, acqua e baratri dove una Nikon avrebbe problemi a precipitare. Comunque – grazie a un pugno di amici stoici e impermeabili – di foto cavernicole ne ho fatte un bel po’.
Sulle grotte ho pubblicato anni fa un libro cui sono molto affezionato: Di pietra e d’acqua (Di pietra e d’acqua | Vivalda Editori) che oggi, nei ritagli di tempo, ho aggiornato, aggiungendo dei nuovi capitoli dedicati alle grandi storie del soccorso speleologico, e che si può acquistare su Amazon.