A nuoto sulle vostre spiagge


A nuoto sulle vostre spiagge

In pochi a nuoto arrivammo qui sulle vostre spiagge.

Ma che razza di uomini è questa?

Quale patria permette un costume così barbaro,

che ci nega perfino l’ospitalità della sabbia;

che ci dichiara guerra e ci vieta di posarci sulla vicina terra.

Se non nel genere umano e nella fraternità tra le braccia mortali,

credete almeno negli Dei, memori del giusto e dell’ingiusto.

 

Me l’ha mandata un amico d’infanzia.

E mi ha fatto riflettere su quanto l’attualità scolori spesso nel nostro passato.

La traduzione da Virgilio non è mia (si tratta dei versi 538-543 del libro I dell’Eneide di Virgilio) e non sarei oramai in grado di affrontare con questo stile un brano così.

Che comunque, per chi si vuole cimentare, allego qui sotto. Grazie a Bruno, e ovviamente a Virgilio.

 

“Huc pauci vestris adnavimus oris.

Quod genus hoc hominum?

Quaeve hunc tam barbara morem permittit patria?

Hospitio prohibemur harenae;

bella cient primaque vetant consistere terra.

Si genus humanum et mortalia temnitis arma,

at sperate deos memores fandi atque nefandi.”