Roma Low Cost


Roma Low Cost

Roma low cost
Roma low cost – Touring Editore | Fabrizio Ardito

Touring Editore

Anno: 2012

Formato: 19 x 11,5

Pag. 160

EAN: 9788836558988

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Una guida che è stata una sfida: cercare di raccontare Roma in un modo diverso, con un’attenzione puntata sulle cose da fare, i monumenti da vedere, i luoghi della vita sempre tenendo l’occhio sui costi. Già perché Roma è una città dove, spesso e volentieri, il turista è visto un po’ come un pollo (grasso) da spennare.

 

Alcune pagine dall’introduzione

 

Gli itinerari

Una guida di Roma che non consigli di andare al Colosseo? Sembra un’idea balzana, ma questa scelta ha una sua spiegazione. In fondo tutti conoscono il grande anfiteatro dei Flavi, trovarlo è molto facile e le sue mura fanno bella mostra di sé in milioni di cartoline, souvenir e pallette di plastica con la neve finta dentro. Roma conserva una serie abbastanza lunga di luoghi “imperdibili” che sono conosciuti, mitizzati forse e certamente apprezzati in tutto il mondo. L’elenco non è tanto difficile da compilare: Fontana di Trevi, piazza di Spagna, San Pietro e la sua piazza, il Colosseo, i fori con i loro gatti e il bianco Vittoriano a piazza Venezia. Per non parlare poi di via dei Condotti o via Frattina che sembrano essere calamite per i gruppi, soprattutto di giapponesi, in caccia delle occasioni offerte dalle firme dell’alta moda. Fermi restando i luoghi simbolo, a Roma si possono però pensare itinerari diversi, passeggiate e proposte di visita, che possano dare un’idea delle forme e della vita della città. E molte di queste possono essere tranquillamente percorse a “costo zero”, cioè senza dover per forza acquistare biglietti d’ingresso o perdere tempo in code e file. Non è vero, infatti, che le opere d’arte siano alloggiate solo nei musei: certo, nel Museo Borghese o nei Musei Vaticani le tele di grandi pittori sono centinaia, così come nei Musei Capitolini o a Palazzo Massimo si conservano i più grandi esempi della scultura antica. Ma nelle chiese romane non mancano di certo gli affreschi e le tele di valore, così come tra vie e piazze, sapendo dove cercare, non è difficile incontrare le sculture e le architetture della Roma antica. Gli itinerari che proponiamo non sono nulla di straordinariamente nuovo o particolare. Solo il tentativo di mostrare i diversi volti di Roma tracciando delle vie – che possono essere abbandonate o cambiate, accorciate o allungate a piacere – che permettano a chi non conosce la città di avvicinarsi ai suoi quartieri e alla sua storia. Un’ultima indicazione fondamentale non va dimenticata: il centro di Roma è molto esteso, quindi percorrerlo significa camminare abbastanza a lungo. Le scarpe comode – ma questo chiunque visita una grande città dovrebbe saperlo – sono uno dei requisiti fondamentali per godere tranquillamente delle bellezze della città dei Sette Colli.

 

Scelta dei periodi di visita

Dal punto di vista del clima, Roma è una città che normalmente non esagera mai, se escludiamo il gelido e nevoso inverno del 2012. Il freddo della tramontana in genere dura poche settimane, le piogge non sono torrenziali, anche se il caldo può essere forte soprattutto nel mese di luglio. Come per ogni città o paese del mondo, i periodi migliori per una visita sono quelli primaverili o della fine dell’estate tra settembre e ottobre: le giornate sono lunghe, il clima è mite e sereno, e andare a spasso per la città è in genere facile e piacevole.

Va detto però che un altro parametro va tenuto in considerazione quando si decide un periodo di vista: quello dell’alta e bassa stagione turistica con le sue evidenti conseguenze sui prezzi. Fino a un paio di decenni fa, a Roma il turismo si concentrava nei mesi primaverili ed estivi, con qualche affollamento anche durante i ponti principali di Natale e Capodanno, Pasqua e 25 aprile/1 maggio. Poi le cose sono cambiate, e il flusso di visitatori non si ferma mai, anche se nei mesi dell’inverno le code davanti a monumenti e musei si accorciano sensibilmente. Fatto sta che i mesi più costosi, per quello che riguarda le offerte di ricettività – alberghi, bed & breakfast, pensioni – sono proprio quelli di maggio e giugno. Una riduzione sensibile del costo delle camere si ha durante i mesi di febbraio e marzo, così come lo stesso avviene a ottobre e novembre.

 

Dal punto di vista degli eventi o delle manifestazioni, mentre l’offerta di grandi mostre si protrae durante tutto l’anno (anche se più povero in genere è il periodo della piena estate), l’estate è il momento degli spettacoli all’aperto. Musica rock e pop di scena a Capannelle e all’Auditorium, opera lirica alle Terme di Caracalla, eventi e manifestazioni dell’Estate Romana (da qualche anno un po’ in ribasso, per la verità), offrono molte occasioni di passare una serata all’aperto. Durante il resto dell’anno Natale è il momento delle grandi folle a San Pietro e a piazza Navona, dove è allestito il mercatino natalizio, Pasqua è una festa essenzialmente religiosa e il 1 maggio è la data del grande concerto organizzato dai sindacati a piazza San Giovanni. Gli eventi più importanti non influiscono molto sui prezzi delle loro stagioni, ma ovviamente rendono necessaria una prenotazione largamente anticipata.

 

Mangiare

Roma è una città dove mangiare è facile, sfuggire alle lusinghe delle trappole per turisti un po’ meno. In generale, l’offerta è decisamente varia: osterie e trattorie più o meno veraci, ristoranti familiari, d’atmosfera o di lusso, offerte di cucina etnica (cinese, giapponese, indiana…), locali più diversi che offrono spuntini di vario genere e tipo, per tutti i gusti. Anche se il rischio di incappare in un locale di bassa qualità è ben presente, non bisogna mai dimenticare che Roma è una città popolosa e che, nonostante il lento e progressivo svuotamento del centro storico dei suoi abitanti, a pranzo e a cena fuori casa i romani vanno spesso e volentieri.

 

Nell’immenso numero di ristoranti e locali, è ovvio che una qualsiasi selezione è molto difficile, e comporta ovviamente omissioni e mancate citazioni. I principi alla base della selezione degli indirizzi raccolti nella guida sono stati pochi e semplici. Anzitutto privilegiare in ogni campo il rapporto tra qualità e prezzo, sia nel caso di modeste pizzerie che di ristoranti più importanti. Secondo motivo di scelta è stato quello della qualità della cucina, non puntando all’eccellenza, che spesso è sinonimo di costi elevati, quanto alla corretta esecuzione dei piatti. Terzo elemento non meno importante è stato quello del prezzo: la maggior parte dei locali che troverete nelle pagine seguenti sono luoghi dove un pasto completo ha costi accettabili e dovrebbero essere bandite sorprese sgradite. Tenendo ferme queste premesse, è ovvio che il gusto soggettivo avrà un peso molto importante nella scelta o nell’apprezzamento di un determinato indirizzo. Per alcuni una pizzeria con le tovaglie di carta potrà apparire troppo poco curata, ad altri invece un determinato ristorante potrà sembrare troppo pretenzioso e dispendioso. Scopo delle scelte che si riflettono nelle pagine della guida è solo quello – semplice – di indicare una serie di indirizzi buoni o accettabili, ubicati soprattutto all’interno delle aree più centrali, cioè quelle dove si svolgono la maggior parte degli itinerari di visita proposti, di qualità sempre corretta, evitando le trappole per turisti. Dove in alcuni casi è anche vero che si spende poco, ma talvolta si mangia cibo di pessima qualità.

 

Dormire

Soggiornare a Roma è apparentemente semplice, ma in realtà difficile. Non perché manchino le offerte, anzi. Casomai per il motivo contrario: l’elenco di pensioni, bed & breakfast (in grande aumento numerico negli ultimi anni), alberghi e strutture religiose è lunghissimo. A ben vedere, a Roma abbondano gli alberghi di fascia media (generalmente 3 stelle), con numeri decisamente più bassi di strutture nelle fasce sia superiori sia inferiori. Il problema sta, evidentemente, nella scelta, che nel nostro caso ha seguito differenti criteri. Anzitutto la qualità della sistemazione e dei servizi (sempre in rapporto al prezzo richiesto), seguita dal costo e infine dalla posizione più o meno comoda per un visitatore che dovrebbe essere generalmente attratto dalle zone più centrali. Sui prezzi, una parola va spesa per parlare delle variazioni stagionali dei costi delle camere, che a Roma possono essere veramente macroscopiche. La stessa stanza di un albergo tre stelle può costare 70 euro in bassa stagione (a gennaio o novembre) e superare i 210 solo due mesi dopo: difficile quindi indicare dei livelli di costo per le singole strutture. Partendo dalle nostre indicazioni di base, ma anche esplorando altre guide o elenchi, è assolutamente necessario navigare un po’ su Internet per studiare le tariffe offerte dai singoli hotel e dai principali siti di ricerca di alloggio presenti on-line (www.booking.com, www.expedia.it, tra gli altri). In molti casi sarà possibile trovare importanti differenze tra i prezzi ufficiali pubblicati sui siti del singolo albergo e offerte più o meno last minute dei portali specializzati. Con una certa cautela, ci si potrà servire anche delle pagine dei siti di recensioni (come www.tripadvisor.it) che però spesso offrono valutazioni molto contraddittorie tra di loro. Per uno stesso hotel, a un mese di distanza, per motivi imperscrutabili si può passare da “ottimo” a “da evitare”, senza riuscire a capire se questo fenomeno è causato da qualche mistero informatico o solamente dalla volubilità e profonda differenza degli utenti tra di loro. Dopo aver effettuato le dovute ricerche con calma (e con un certo anticipo sulle date previste per il viaggio) può valere la pena usare una tecnica ben più antica: telefonare direttamente all’albergo e chiedere cortesemente qual è la tariffa minima disponibile. In fondo, per ogni pagamento diretto dal cliente, l’albergatore risparmia una commissione più o meno sostanziosa da versare all’agenzia, virtuale o meno.

 

Dieci opere d’arte fondamentali

(gratuite)

 

In quasi tutte le città d’Europa, se spinti dalla passione per il bello vi venisse in mente di voler vedere in una giornata opere dei più grandi maestri dell’arte del passato, questo comporterebbe un esborso non indifferente di denaro. A Roma, con una certa preparazione, si possono costruire molti itinerari che vi portino – scarpinando un poco – faccia a faccia con quadri e sculture eccezionali custodite in luoghi gratuitamente aperti al pubblico. Quelli che seguono sono solo alcuni esempi di ciò che, soprattutto nelle sue chiese, Roma offre graziosamente ai suoi visitatori più attenti e volenterosi.

 

  1. Caravaggio, Conversione di San Matteo, chiesa di San Luigi dei Francesi

Si tratta probabilmente di una delle opere più emozionanti e celebri di Caravaggio, con un uso delle luci di una modernità veramente sconcertante. Il quadro s’illumina inserendo monetine in una gettoniera: in caso di necessità, basta attendere l’arrivo del prossimo gruppo.

 

  1. Michelangelo, Mosè, chiesa di San Pietro in Vincoli

La statua doveva essere parte di un colossale gruppo scultoreo progettato per il Mausoleo di Giulio II. Poi il progetto venne ridimensionato da papa Leone X e Michelangelo realizzò solo il Mosè e le statue di Lia e Rachele.

 

  1. Marco Aurelio, piazza del Campidoglio (copia)

L’imperatore a cavallo è divenuto, insieme alla Lupa Capitolina, uno dei simboli della città. Anche se l’originale si conserva all’interno di una nuova sala nei Musei Capitolini, la sua copia ha il vantaggio di trovarsi al centro della scenografica piazza del Campidoglio, progettata per accoglierla.

 

  1. Arnolfo di Cambio, statua di San Pietro, Basilica di San Pietro

Realizzata nel ‘200 – anche se a lungo la si è creduta più antica di sette secoli – la statua è probabilmente opera di Arnolfo di Cambio ed è sempre stata una delle più venerate nella basilica. Basta guardare il piede dell’apostolo che fa capolino dalle vesti, consumato da secoli di carezze dei fedeli.

 

  1. Mosaici dell’abside, chiesa di Santa Maria in Trastevere

Realizzati nel 1143, alla morte di papa Innocenzo III, i mosaici raffigurano nel catino lo stesso pontefice con in mano un modello della basilica, oltre agli evangelisti e santi e a un imponente Cristo che incorona la Vergine. La fascia inferiore raffigura dodici pecore che raffigurano gli Apostoli che convergono verso l’Agnello Mistico.

 

  1. Baciccia, Il Trionfo del nome di Gesù, Chiesa del Gesù

Sulla volta della chiesa legata alla figura di Sant’Ignazio di Loyola – il fondatore dei Gesuiti – si trova questo grandioso affresco la cui prospettiva impressionante sembra sfondare il soffitto verso l’alto, superando tra le nubi la sua cornice dorata sorretta da angeli.

 

  1. Bernini, Santa Teresa trafitta dall’amore di Dio (conosciuta come L’estasi di Santa Teresa), Chiesa di Santa Maria della Vittoria

Capolavoro dello scultore e realizzata nel 1646, la statua raffigura la santa in estasi, con il cuore che sta per essere trafitto da un angelo, al centro della cappella Cornaro. L’effetto teatrale dell’opera è accentuato dai piccoli palchi sulle pareti della cappella, dai quali membri della famiglia Cornaro assistono all’estasi della santa.

 

  1. Pietro Cavallini, Giudizio Universale, Basilica di Santa Cecilia

L’affresco, per alcuni secoli, rimase nascosto dietro alle strutture in legno del coro delle monache. L’affresco, in parte mutilato, segnò il superamento delle scuole pittoriche dell’epoca (venne realizzato intorno al 1293) e segnò, insieme alle opere di Giotto, una grande nuova via per l’arte italiana.

 

  1. Colonna Traiana

Innalzata nel complesso dei Mercati Traianei, la colonna è composta da 25 blocchi di marmo di 3,5 metri di diametro ed è alta (escluso il basamento) circa 30 metri. Su di essa si avvolge un film di immagini (le figure sono circa 2500) che narrano episodi delle guerre di Traiano contro i Daci, combattute tra il 101-103 e il 107-108. Vale la pena di avere con sé un binocolo per esplorare le fantastiche immagini delle antiche campagne militari.

 

  1. Raffaello, Quattro Sibille, Chiesa di Santa Maria della Pace

Attivo a Roma e soprattutto in Vaticano, Raffaello è sepolto al di sotto della monumentale cupola del Pantheon. Nella chiesa di Santa Maria della Pace, su un arco al di sopra della cappella, si trovano le quattro sibille (da sinistra: Cumana, Persica, Frigia e Tiburtina), dipinte da un Raffaello che era stato molto influenzato dall’opera michelangiolesca della Cappella Sistina.

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