Ragazzi, quant’erano toste le legioni romane! Per averne una prova, ho camminato – insieme a un gruppo di colleghi d’eccezione – qualche anno fa lungo il Vallo di Adriano. “Gli storici sono combattuti quando spiegano i motivi di questa grande muraglia nordica” avevo scritto in un reportage pubblicato da Plein Air (Plain Air | Vallo di Adriano) “qualcuno parla della suggestione esercitata dalla Muraglia Cinese sul colto Adriano. Altri spiegano che, più banalmente, il saggio imperatore si era scocciato di vedere ogni giorno degli ometti dipinti di blu e vestiti con dei ridicoli gonnellini principe di Galles che andavano avanti e indietro dalla Scozia alla Britannia nutrendosi di radici e acqua calda intorno alle cinque e seminando la confusione nelle ordinate città romane della zona. Fatto sta che, in una bella mattinata di primavera dell’anno 122 dopo Cristo, i tosti militari delle tre legioni presenti in Britannia – per il lettore più curioso si possono anche fare i loro nomi: II Augusta, VI Victrix e XX Valeria Victrix – iniziarono il loro lavoro. Che, tra pietroni e mura, badili e fossati, scalpelli e dita schiacciate, li avrebbe portati in cinque anni dall’estuario del Tyne a est fino alle coste occidentali del Solway”. Una settimana di viaggio tra placide e umide mucche, cieli dove le nuvole corrono a velocità supersonica, resti solenni della muraglia dei nostri avi e cene allietate da cibi improbabili.
Vallo di Adriano
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