C’è poco da dire, poco da scrivere in questa mattinata del 30 ottobre del 2016. Lo sgomento delle 7 e 40′, con le case di Roma che sembravano saltellarci sotto i piedi, non è stato nulla, se paragonato al momento in cui, ore dopo, abbiamo appreso del crollo della Basilica di San Benedetto di Norcia. Così ho pensato di fare una cosa: far vedere Amatrice, Norcia e Preci così come le ho conosciute. E come spero tornino a essere, grazie alla tenacia, al lavoro e all’impegno silenzioso di tecnici, amministratori e abitanti di quel cuore d’Italia che è stato devastato dai terremoti continui di questo autunno orribile. Con buona pace di chi, per un interesse politico, anche in momenti così gravi e terribili, non rinuncia a sparlare e disinformare, avendo come obiettivo un ridicolo e insignificante beneficio elettorale. Buon lavoro a tutti coloro che si sono rimboccati le maniche per la rinascita – inevitabile – della bellezza e della storia dei nostri borghi più cari.